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Giuseppe Crispi: un uomo vissuto all’insegna della cultura, la storia e la memoria arberesche di Palazzo Adriano

Come oggi era il 10 settembre ma del 1859 quando Giuseppe Crispi morì. Giuseppe Crispi nacque il 30 luglio del 1781 a Palazzo Adriano è stato un vescovo cattolico e filologo italiano di etnia albanese. Tra le più importanti figure della comunità albanese di Sicilia (arbëreshe) del XIX secolo, fu sacerdote di rito bizantino, filologo, grecista di fama e albanologo, autore di diversi studi sulla lingua albanese, gli albanesi e la loro origine pelagica-illirica. Rettore del Seminario Italo-Albanese di Palermo, fu vescovo ordinante per i fedeli albanesi di rito orientale dell’isola e Vescovo titolare di Lampsaco. Il 26 maggio del 1808 Giuseppe Crispi venne consacrato sacerdote di rito “greco” della comunità italo-albanese di Sicilia presso la chiesa di Maria Santissima Assunta di Palazzo Adriano. Ricoprì la posizione accademica di professore di letteratura greca antica presso la Regia Università di Palermo, dopo aver vinto il concorso per tale cattedra nel 1813. L’opera principale di Crispi è intitolata Memorie sulla lingua Albanese, pubblicata nel 1831 a Palermo. Tale opera costituisce la prima monografia sulla lingua albanese. La monografia influenzò le posizioni di altri autori arbëreshë quali Giuseppe Schirò, il quale la utilizzò per redigere la sua opera, datata 1834 Rapporti tra l’Epiro e il Regno delle due Sicilie. Altre opere di Crispi concernono la cultura e la storia della comunità arbëreshe in Sicilia. Morì il 10 settembre 1859 a Palazzo Adriano. È sepolto presso la chiesa Maria Santissima Assunta.

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